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  • Le caratteristiche delle perle


    LUCENTEZZA: il grado di brillantezza è una delle più importanti determinanti della qualità della perla. La stessa luminosità le dona quei particolari riflessi di luce chiamato oriente della perla, scintillio osservabile quando questa viene posta in ombra. Le perle con un grado basso di brillantezza, già ad occhio nudo risultano pallide e opache. L’aspetto vellutato e iridescente della perla devono guidarvi nel vostro acquisto. Le perle giapponesi esibiscono il più intenso grado di luminosità, ma se quelle di Tahiti al loro confronto potrebbero sembrarci meno luminose, certo rivaleggiano per la loro forte iridescenza che aiuta a creare quel carattere esotico visibile in molte di queste perle.

     

    PERLAGGIO: Lo spessore del perlaggio, cioè il rivestimento della perla ne determina la maggior o minor durata, nonché la sua bellezza.

    Trovare il giusto bilanciamento tra un adeguato spessore senza nulla togliere ad altri fattori come la forma o la qualità della superficie è compito dei produttori, che perseguono l’obiettivo permettendo al nucleo di rimanere nell’ostica il più a lungo possibile, facendo passare molto tempo dal momento dell’impianto del nucleo, al momento della raccolta, ottenendo così un perlaggio molto spesso. Come valutare il grado di perlagione: nelle perle naturali la perla è interamente perlagione, mentre nelle perle coltivate in acqua salata questo va dal molto fine al molto spesso, raggiungendo in media il venti percento del diametro totale della perla e raramente eccedendo il trentacinque percento. Alcuni modi per rendersi immediatamente conto dello spessore del perlaggio sono: guardare l’oriente che rivela un buon perlaggio, quando la perla ha un’iridescenza uniforme sulla sua superficie, notare l’intensità della luce, una buona lucentezza è accompagnata anche da una perlagione spessa.

     

    FORMA: Esistono tre categorie, e cioè la sferica, la simmetrica, e la barocca. La più rara e la più valutata è la sferica o perla rotonda. La perla a goccia o a forma a pera viene detta simmetrica e viene appunto valutata in proporzione ad una buona simmetria. Possono anch’esse essere molto apprezzate, ed avere un’ottima forma bilanciata. Le perle barocche infine sono quelle perle a forma totalmente irregolare. Non mancano oggi esempi di nuove forme di perle, spesso potremmo anche sentir parlare di semi-sferica e semi-barocca.

     

    COLORE: Le perle giapponesi normalmente si trovano nelle sfumature del bianco, la più rara ha una superficie rosata, quelle con lievi riflessi verdi costano meno, ma possono comunque competere in bellezza, data la loro complessità cromatica. Generalmente le perle giapponesi risultano certamente più bianche delle loro vicine di casa, cinesi. Occasionalmente si può incorrere in colori inusuali come il blu, l’oro e il grigio-argento.

    Le perle di Tahiti sono conosciute per i loro colori scuri, in una tavolozza che va dal grigio tortora al grigio piombo, non mancano colori come il verde vivido o toni magenta nelle rare perle soprannominate “pavone“. Le colorazioni delle perle dei mari del sud sono spesso poco uniformi ed è proprio questa loro caratteristica a renderle così meravigliosamente belle.

     

    MISURA: Le perle giapponesi vanno dai 2 agli 11 millimetri di diametro, anche se raramente eccedono gli 11 millimetri. Si noti come dopo i 7 millimetri e mezzo, il costo della perla cresca più che proporzionalmente. Le perle di Tahiti raramente contano misure minori di 8 millimetri, mediamente si aggirano intorno ai 10-12 millimetri, una perla di 14-17 millimetri è considerata estremamente grande e rara, il suo prezzo è molto elevato, tanto più se in abbinamento in una collana con altre perle sue simili.

     

    LUOGHI DI PRODUZIONE: molta confusione è stata fatta ad arte, mischiando le cose, facendo credere che la provenienza caratterizzasse la qualità. In realtà esistono perle coltivate in acqua di mare, e perle d’acqua dolce prodotte in varie parti del mondo. La tecnica della coltivazione d’entrambi i tipi è antica, ma solo recentemente c’è stata una forte commercializzazione. Pertanto abbiamo:

       

    • PERLE D’ACQUA DOLCE che sono coltivate in acqua dolce di lago solitamente, sono dei molluschi della famiglia dei mitili, e producono fino a 40 perle ad ogni inseminazione, e molto spesso vengono usati per una seconda coltivazione dopo aver estratto le perle. Sono perle meno belle, raramente sferiche, ma con il vantaggio di essere molto economiche. La loro produzione è vasta ed inserita in circuiti agricoli dove insieme avvengono allevamenti di pesce e animali da cortile e dove ogni cosa è simbionte alle altre. Sono prodotte prevalentemente in Cina ma anche il Giappone è un forte produttore (lago Biwa).
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    • PERLE DI MARE: sono coltivate in acqua salata di mare e sono dei molluschi della famiglia delle ostriche. La coltivazione in mare è più problematica, per via delle correnti, delle alghe parassite, dei cambi di temperatura repentini, per la presenza di pesci che in mare sono nemici invece di essere alleati come nel lago. L’ostrica fornisce 1 perla per volta, qualche volta di più ma mai più di 5, e le perle sono di una bellezza incomparabile, sferiche e dai riflessi profondi. L’ostrica purtroppo è molto più delicata e spesso non sopravvive all’inserimento dell’innesto. Il prezzo è elevato ed è progressivo con il diametro. Sono prodotte in Giappone per la maggior parte, e questo è stato assunto come indicativo della qualità, in realtà le perle di mare sono coltivate anche in Cina, in Corea, nel Sud-Est Asiatico, in Australia e nel Mar Rosso, nel Golfo Persico, lungo tutte le coste orientali e meridionali dell’Africa ed infine al largo delle Isole Caraibiche. Tecnicamente si chiamano perle coltivate Akoya.
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    • PERLE TAHITIANE: sono perle coltivate anch’esse in mare, ma che presentano grosse dimensioni e lucentezza straordinaria e colorazioni che vanno dal nero al verde, marrone grigio, tutti scuri. Sono prodotte nella Polinesia Francese, e prendono il nome dal mercato principale in cui vengono commercializzate, Tahiti appunto. Se perfettamente tonde sono molto care.
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    • PERLE DEI MARI DEL SUD (AUSTRALIANA): sono coltivate nelle acque degli oceani Indiano e Pacifico comprese tra il Sud Est asiatico e le coste settentrionali dell’Australia. Le perle di dimensioni notevoli, possono arrivare ai 20 millimetri di diametro, hanno un colore bianco, meno metallico delle giapponesi, ma possono anche avere colorazioni grigio argento, giallo, verde bluastro, tutte tinte molto leggere. La loro bellezza, le grosse dimensioni, la limitata produzione, fanno di queste perle le più care in assoluto.
     
     
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